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  • Immagine del redattoreGiulia

Monte Bromo: Due Notti Indimenticabili

Aggiornamento: 19 feb 2019



Il Monte Bromo è una delle tappe imperdibili nell'esplorazione dell'isola di Giava, ma, più in generale consiglio a chiunque abbia in mente di programmare un viaggio in Indonesia di inserirlo nel proprio itinerario.


Da Yogyakarta al Monte Bromo

Yogyakarta offre innumerevoli possibilità per raggiungere il Bromo: attraverso un tour organizzato, sia in giornata che non, minivan/bus, aereo per Surabaya, oppure treno. Noi abbiamo optato per quest'ultimo in quanto ci avrebbe fatto risparmiare tempo prezioso, permettendoci di viaggiare di notte. Infatti anche se il bus è il mezzo indubbiamente più economico, il traffico indonesiano potrebbe trasformare il percorso in un incubo, rischiando addirittura di compromettere l'escursione.


Yogyakarta (22.08) - Surabaya (03.59) Surabaya (04.12)- Probolinggo (6.37)


Il nostro viaggio inizia dalla stazione dei treni di Yogyakarta dove acquistiamo i biglietti per circa 20 euro.

Il treno parte alle 22.08 e dopo aver cambiato treno a Surabaya, arriverà a Probolinggo poco prima delle 7. Il primo treno è molto comodo, ma altrettanto freddo (l'aria condizionata è sempre esagerata), paragonabile ad una Frecciabianca, ma puntuale. Il secondo un normalissimo regionale senza infamia e senza lode.

Probolinggo è la città più vicina al Parco nazionale di Bromo Tengger Semeru, per questo appena usciti dalla stazione non sarà difficile contrattare per un trasporto verso Cemoro Lawang, il paesino a ridosso dell'enorme caldera. Per poche rupie saliamo su una sorta di Tuk Tuk sgangherato un po' preoccupati perchè con quel mezzo non avremmo mai raggiunto il vulcano...



Fortunatamente dopo pochi chilometri ci lascia davanti ad un'agenzia dove organizziamo sia il trasporto verso il Bromo (ma non l'escursione!) sia il viaggio verso il Kawah Ijen due giorni dopo.

Dopo circa 1h30 di strade di montagna e meravigliosi paesaggi, raggiungiamo il villaggio di Cemoro Lawang.



Appena arriviamo a Cemoro Lawang i miei occhi iniziano a curiosare ed emozionarsi: l'aria è fresca, il paesaggio suggestivo, sembra quasi di essere entrati in un sogno... Rimaniamo in silenzio, ma i nostri sguardi hanno già detto tutto. Ecco cos'è l'autenticità. Questo paese, nonostante sia una meta turistica, riesce a mantenere la sua identità e si svela in tutta la sua magia. Siamo da soli, i turisti sono già ripartiti per la prossima meta. A quest'ora infatti, tutti i gruppi organizzati o non sono ancora arrivati, oppure hanno già lasciato il campo. Dopo il check-in al Bromo Homestay Rudi, prenotato su Booking.com, esploriamo il villaggio. Affamati ci guardiamo intorno... c'è un grande ristorante di un albergo, ma decidiamo di provare una nuova esperienza: un'usanza tipica di questo paese, infatti, è quella di cucinare per i viaggiatore nelle proprie case. Un nasi goreng e una coca-cola per poche rupie (20000Rp = 1,20 €). Sazi partiamo lungo il percorso che ci porterà al Seruni Viewpoint. Il sentiero per raggiungere la sommità a piedi si trova facilmente, basta arrivare al Cemara Indah Hotel, l'albergo più grande del paese. E' una bellissima giornata di sole, vediamo i bambini tornare a casa dopo la scuola con le loro uniformi eleganti e i loro sguardi curiosi, mamme che stendono i panni e allattano i loro figli più piccoli, muratori e contadini a lavoro. Al nostro passaggi tutto sembra interrompersi: ci guardano, sorridono, ci salutano e ci invitano a fare una foto insieme. Sembra incredibile, quasi irreale! Il silenzio che ci circonda è interrotto solo dal brontolio del vulcano e da una simpatica musichetta dell'omino dei gelati, che tutt'ora canticchiamo. Divertiti continuiamo la nostra lunga camminata.



Dopo circa 1h raggiungiamo il primo viewpoint, siamo completamente soli e rilassandoci al sole aspettiamo il tramonto. Approfittiamo ti questo tempo per studiare il posto migliore dove goderci l'alba il mattino seguente.

Soddisfatti della giornata trascorsa torniamo verso il nostro homestay. La stanza è spaziosa e confortevole, ma sopratutto ha una vista pazzesca. Unica pecca.... manca l'acqua calda e, con il freddo pungente della notte, farsi la doccia non è molto piacevole! Usciamo per mangiare qualcosa al volo (riso fritto e pollo) e ci accorgiamo subito come il paese si sia animato: sono arrivati tutti i tour organizzati. Torniamo subito sotto le coperte perchè alle 2.30 suonerà la sveglia...


Ci svegliamo ancor prima in quanto una carovana di jeep si sta organizzando per partire alla volta del viewpoint più alto, quello più turistico e affollato. Nonostante sia sicuramente più comodo e veloce, sconsigliamo questo tipo di tour, anche a detta di chi l'ha fatto. Infatti una delle esperienze più belle da godersi è la camminata sotto le stelle, senza il rumore fastidioso del traffico di jeep che fanno un altro percorso. A differenza del pomeriggio adesso la strada è più affollata: condividiamo la strada insieme a molti avventurosi come noi, armati di torce elettriche, giacconi caldi, copertine e guanti di lana. Intono alle 4.30 arriviamo al Seruni Viewpoint e riusciamo ad aggiudicarci i posti migliori dove posizionare la macchina fotografica e il cavalletto. La temperatura a 2600 m rasenta lo 0, ma lo spettacolo di stelle cadenti è incredibile. Lentamente il cielo si schiarisce e iniziamo ad intravedere le forme dei tre vulcani: il Bromo, il Batok e in lontananza il Semeru.



L'alba è stato un momento emozionante e non vediamo l'ora di tornare il mattino seguente per vedere il Sole sorgere ancora. Mentre tutti tornano a Cemoro Lawang per attraversare la caldera e salire sul cratere del Bromo, noi abbiamo la possibilità di esplorare in tutta tranquillità gli altri viewpoint ormai deserti, come il famoso King Kong Hill.


Dopo aver assaporato ogni angolo, con un certo appetito torniamo a Cemoro Lawang. Dopo pranzo ci riposiamo un po': il Bromo ci aspetta!



Per attraversare il Mare di Sabbia (Segara Wedi) ci vuole circa un'ora a piedi, ma non sarà difficile trovare un passaggio a cavallo o in scooter. Noi decidiamo di godere a pieno del paesaggio lunare facendoci una lunga passeggiata tra la cenere e le tempeste di sabbia.



Passiamo davanti ad un tempio induista molto suggestivo, alle pendici del Gunung Batok. Da qui inizia un sentiero che si snoda attraverso dei profondi canyon solcati dalle potenti colate di lava. Raggiunta la base del Gunung (monte) Bromo si apre una lunga scalinata fino alla sommità del cratere. Al contrario di come ci aspettavamo, non c'è nessun "biglietto" da pagare. Scopriamo più tardi che il pomeriggio, data la poca affluenza di turisti, non c'è nessuno a controllare. Purtroppo insieme al trasporto da Probolinggo, lo avevamo già acquistato.


Arrivati in cima si apre uno scenario impressionante: il profondo cratere che sembra volerti inghiottire, il vento incessante e il rombo assordante del vulcano creano una sensazione di eccitazione mista a timore. Il bordo del cratere è largo circa mezzo metro e un bassissimo e poco rassicurante parapetto corre lungo la parte più vicina alla scalinata. Rimaniamo senza parole di fronte alla potenza della natura.


Non a caso il Bromo è un monte sacro per la religione induista. Il nome, infatti, deriva dalla pronuncia giavanese di Brahma , la divinità creatrice dell'universo materiale. Ogni anno, il 14esimo giorno del mese di kasada, calcolato con il calendario lunare induista, si tiene la pericolosa festività di Yadnya Kasada, in cui il popolo tenggerese si reca sul vulcano per offrire sacrifici, che includono verdure, frutta, bestiame, fiori e denaro, ringraziando la divinità per la fertilità del terreno.

Aspettiamo il tramonto godendoci questo spettacolo naturale e riprendiamo la lunga strada verso casa. In fondo alla scalinata incontriamo un uomo su un cavallo che vedendomi incuriosita mi permette di farci un giretto e scattare qualche bella fotografia.

Il cielo si scurisce in fretta e alle 18 è già buio. Temerari e un po' incoscienti, armati di una torcia (scarica), rifiutiamo il passaggio in scooter per riattraversare il deserto, sperando di non essere inghiottiti da una tempesta di sabbia. Orientandoci con le impronte e incoraggiandoci con un po' di musica, ridendo e cantando, riusciamo a raggiungere esausti Cemoro Lawang.

Dopo una breve doccia fredda, per cena proviamo un altro Warung. Pieni di riso fritto torniamo in albergo dove conosciamo un gruppo di ragazzi di Pistoia arrivati il pomeriggio.

Sveglia alle 3 per la seconda mattina consecutiva, lo spettacolo dell'alba sul Bromo è troppo unico per sprecare tempo a dormire. Insieme ai nostri nuovi compagni di avventura ci incamminiamo lungo il sentiero. Ci fermiamo appena sotto il primo viewpoint principale, ma la vista è già mozzafiato. La notte è più fredda e meno ventosa rispetto a quella precedente. La vista quindi è più pulita, senza il polverone che si alza dal Mare di Sabbia. Dal borbottante Monte Bromo esce un denso fumo bianco. Ci godiamo in tranquillità il freddo spettacolo dell'alba condividendolo soltanto con una donna che prepara una ottima e tanto apprezzata cioccolata calda!

Verso le 7 rientriamo in camera per un breve riposino prima di ripartire: alle 9 ci verranno a prendere per continuare la nostra avventura tra i vulcani indonesiani. Prossima tappa Monte Ijen!



 

TIPS & TRICKS

  • Il programma di tutti i tour, che comprendano o meno il trasporto verso il Bromo, prevede l'arrivo in tarda mattinata o dopo pranzo e ripartenza la mattina successiva. Facendo il percorso in jeep sicuramente il tempo è sufficiente: Partenza alle 4 con la jeep, alba dal viewpoint affollatissimo, alle 7 ripartenza per attraversare il Mare di Sabbia e scalare il monte Bromo per poi ritornare in albergo. Ovviamente non è il modo per godersi appieno questo posto unico al mondo. Il consiglio è quello di trascorrerci due notti ed esplorare tutto a piedi, conoscere gli abitanti del luogo ed assaporare la semplice e tranquilla vita di montagna/campagna nelle ore di buco tra le partenze e gli arrivi dei tour.


  • Siamo a quasi 3000m e la notte si sente. La temperatura scende quasi a 0° e, sopratutto col vento, i guanti, un cappellino e una torcia diventano fondamentali. In paese li vendono a poche rupie, ma un minino di attrezzatura calda va portata anche d'agosto...vicino all'equatore.


  • Quando arrivati a Probolinggo abbiamo prenotato il trasporto di andata/ritorno verso il Bromo ci hanno venduto un fantomatico biglietto di ingresso al Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru, spacciandolo per obbligatorio e senza il quale non saremmo potuti salire sulla caldera. Arrivati alla base della scala nessuno ci ha chiesto niente, forse perchè il "biglietto" è obbligatorio solo la mattina, insieme ai tour. Quindi se l'intenzione è quella di salire sulla caldera al tramonto o di pomeriggio, evitate questa spesa inutile.


 


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